C’è un punto, proprio a metà strada tra il cuore e lo stomaco dove ritengo si condensi l’incarnazione di tutte le nostre emozioni, sia che ad esse attribuiamo un significato positivo oppure negativo!
Non mi sto riferendo a qualcosa di simbolico, di allusivo e illusorio; mi riferisco proprio alla sensazione che tutti noi proviamo quando qualcosa ci fa male o ci fa bene.
Usiamo di solito il termine “sentire” in riferimento a una emozione proprio per questo motivo; perché essa, l’emozione, è incarnata, la percepiamo cioè come una fitta, come se qualcuno ci stesse trafiggendo quel punto specifico con un coltello. E se ci fate caso, sebbene non sia semplice avere la consapevolezza in merito a certe questioni, la fitta provocata dalle emozioni a cui attribuiamo un significato positivo è molto simile in termini fisici alla fitta provata per emozioni catalogate come “negative”. Ciò che cambia è l’interpretazione che noi razionalmente diamo a quella sensazione incarnata.
Le emozioni quindi sono della carne, più che dello spirito; sono quel meraviglioso ponte che collega i nostri corpi alle nostre anime; sono, se mi passate il termine, il legame profondo che ci unisce all’immenso prima che intervenga il giudizio della ragione!
Ritengo cioè che l’idea di male e di bene sia qualcosa che ci hanno voluto vendere fin dall’inizio della nostra storia.
“Il mondo è in vendita” diceva qualcuno e io, scusate a sta cosa mi oppongo!
Mi oppongo perché ritengo che, anche nelle prove più estreme a cui ci sottopone la vita, quelle che provocano in noi dolori laceranti…proprio lì tra cuore e budella ci sia il modo di riconoscere istanti di felicità!
Quella è la prova cioè che comunque sia andata, siamo ancora vivi e abbiamo ancora modo di rimediare o, se è il caso, di deviare dal nostro percorso per ricominciare! E in questo aspetto credo ci sia da essere felici..non serve altro..semplicemente sentire proprio lì tra cuore e budella che siamo ancora vivi!
C’è tempo ragazzi, c’è sempre tempo per fare ciò che riteniamo giusto fare! L’importante è abbandonarsi al “sentire” senza paura di provare dolore, perché in fondo al dolore si trova la porta che conduce alla nostra felicità!
Siamo vivi..e in quanto tali FELICI!