Avea negli occhi un sentore sfumato
di un amore lontano, atterrito, svanito.
In ogni suo sguardo affacciato sul mondo
c’erano tracce di dolore fecondo.
Pareva un nonnulla a gettar l’occhio in superficie,
ma sotto la buccia..una voragine vorace
che in ogni occasione, mondana o interiore,
creava sol guai nel profondo del cuore.
Da essa sgorgavano ricordi mai spenti
di notti d’estate e di abbracci bollenti.
Nel pensiero affannoso era lì al suo fianco,
Che meraviglia! Un tempo lei era stata il suo vanto!
Percepiva i suoi gemiti e i suoi baci financo!
E la mano gentile lentamente scendea
e in ruvide carezze si prodigava,
finché nel culmine di un posticcio piacere
ripiombava nel sonno di un eterno mai dire.
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